L’acquaponica è l’unione sinergica tra l’acquacoltura e la coltivazione idroponica, o meglio quella pratica grazie alla quale le piante vengono coltivate in assenza di terreno e con il solo impiego di acqua arricchita di tutte le sostanze nutritive di cui i vegetali necessitano. Acquaponica e acquacoltura lavorano insieme, infatti i nutrienti fondamentali per la crescita delle piante vengono forniti dall’allevamento del pesce di cui queste sostanze costituiscono i principali prodotti di scarto.
In questo sistema, elementi come l’azoto e il fosforo, derivanti sia dall’escrezione e dalle deiezioni dei pesci che dalla decomposizione del mangime non ingerito, possono venire assorbiti dalle radici delle piante in coltura che si trovano direttamente immerse nell’acqua.
Vediamo i punti di forza di questa collaborazione:
- Risparmio idrico: l’acquaponica utilizza circa il 90% di acqua in meno rispetto a quella utilizzata nell’agricoltura tradizionale;
- Spazi contenuti: poiché le piante non necessitano di terreno, l’acquaponica permette colture intensive in spazi relativamente limitati.
- Nessun utilizzo di agrofarmaci: l’acquaponica non ne prevede l’utilizzo;
- Nessun utilizzo di fertilizzanti: i nutrienti per le piante vengono forniti dall’allevamento del pesce, mentre solo piccole quantità di microelementi vengono aggiunti (calcio, potassio e ferro).
- Controllo emissioni: non vi è bisogno dell’impiego di mezzi agricoli con conseguente minor consumo di combustibili fossili
Quindi, nella sostanza, un impianto acquaponico è un sistema a ricircolo, dove l’acqua, grazie all’impiego di una o più pompe, viene prelevata dalla vasca nella quale vengono allevati i pesci e fatta passare in un biofiltro.
Quest’ultimo permette di avviare il processo di nitrificazione che porterà alla formazione dei nitriti e dei nitrati poi assimilati dalle piante e di diminuire il più possibile la quantità di solidi sospesi, operazione particolarmente importante al fine di mantenere la buona qualità dell’acqua ed evitare l’abbassamento dell’ossigeno in essa disciolto.
L’acqua viene quindi immessa nei letti di coltura all’interno dei quali sono presenti i vegetali coltivati (le cui radici sono a diretto contatto con l’acqua) e infine reintrodotta nella vasca di allevamento. Le varietà vegetali coltivabili sono molteplici, non solo verdura a foglia ma anche piante come zucchine, melanzane, pomodori o persino alberi da frutto.
Allo stesso modo, è possibile allevare in acquaponica la pressoché totalità delle specie ittiche di acqua dolce, dalle trote alle carpe (eventualmente anche specie ornamentali come le carpe KOI) o anche specie per noi esotiche come la tilapia. È inoltre possibile allevare in acquaponica varie specie di crostacei come, ad esempio, il gambero di fiume. A seconda delle specie animali e vegetali scelte, il sistema andrà calibrato in modo da assicurare il corretto apporto di nutrienti alle piante.
Dati tratti da https://www.agrariansciences.it/2017/12/sistemi-di-produzione-integrata-l.html#more