Tra l’Impero romano e la Cina ci furono scambi non occasionali, frutto di un commercio – anche se non intenso – che è proseguito nel tempo. E non di sola seta si è trattato, tanto è vero che dalla Cina sono state importate alcune piante come curcuma e ginseng che venivano usate per curare disturbi alimentari.
Facile a dirsi, ma chi l’ha detto? Nel 2019, nel laboratorio di Antropologia dell’Università di Tor Vergata a Roma, è stato esaminato lo scheletro di una donna di circa vent’anni, vissuta tra il I e il II secolo d.C. in Toscana, e più precisamente nei pressi di Ansedonia.
Ebbene questa donna soffriva di celiachia, i ricercatori infatti hanno identificato molti dei marcatori che predispongono alla celiachia. Ricordiamo che la celiachia è una patologia cronica autoimmune che provoca una reazione immunitaria dell’organismo all’assunzione di glutine: un complesso proteico presente in molti cereali, tra i quali orzo, frumento e segale. A lungo andare questa reazione immunitaria produce un’infiammazione cronica che danneggia il rivestimento dell’intestino tenue e impedisce l’assorbimento di numerosi nutrienti.
A parte che il suddetto è il primo e più antico caso documentato di una persona affetta da questa patologia, ma analizzando la placca depositata sui suoi denti (la placca ha capacità di intrappolare residui chimici e di cibo, permettendo così di identificare oltre alle minuscole particelle anche strutture del Dna delle piante) si è visto che la donna seguiva un’alimentazione a base di amido, ovvero di cereali o di piante a esse correlate. Questi alimenti, ricchi di glutine, le scatenavano frequenti attacchi autoimmuni. Quando si dice: i bei grani antichi di una volta, belli, alti, biondi e sani, come un principe azzurro, direbbe la comica Teresa Mannino.
Ora, le analisi della placca dentale di questa donna vissuta tra il I e il II secolo d.C. in Toscana, hanno fatto emergere molecole organiche considerate marcatori tipici dei rimedi erboristici locali usati per trattare il mal di stomaco, tra cui menta e valeriana. Ma non solo, dalle analisi sono inoltre emersi marcatori genetici tipici della curcuma e del ginseng. Questi rizomi sono utilizzati comunemente nella medicina tradizionale cinese come rimedi per alleviare i sintomi dolorosi di numerose condizioni patologiche a carico dell’apparato gastrointestinale: in questo specifico caso erano stati usati per lenire gli effetti dolorosi della celiachia.
Ciò vuol dire che queste piante venivano importante dalla Cina, che già a quel tempo aveva la sua medicina tradizionale, basata, allora come oggi, sull’uso di piante per curare specifiche patologie.