L’ottimo, fondamentale, nonché preciso e sempre aggiornato sito web ourworldindata.org fornisce un po’ di (tristi) numeri sulle conseguenze della guerra in corso. Per prima cosa le differenze: i potenziali impatti della riduzione della produzione alimentare da Ucraina e Russia non si faranno sentire allo stesso modo ovunque. I paesi che importano direttamente dall’Ucraina sono i più vulnerabili, visto che l’Ucraina e la Russia insieme esportano globalmente circa il 64% di semi di girasole (42% l’Ucraina e il 22% la Russia), il 23% di grano, il 19% d’orzo e il 18% di mais (qui l’Ucraina esporta quasi tutta la cifra). I paesi che dipendono maggiormente dalle importazioni di cibo da Ucraina e Russia sono quelli del Medio Oriente e del Nord Africa – oltre i due terzi delle importazioni vengono assorbiti da Egitto, Libia e Libano. Per il mais, la dipendenza da Ucraina e Russia ha una portata geografica più ampia per i paesi dell’Asia orientale e dell’Europa che ne importano anche una grande quota. Comunque in Italia la quota di importazione rispetto a alla fornitura di grano è bassa, 2,86%, maggior è quella di mais, attorno al 19% mentre mostriamo grande dipendenza verso l’importazione di semi di girasole: il 66%.