Piogge: La piovosità nel mese di Gennaio 2023 è risultata nella media (con delle disparità tra zona a zona, in alcune di esse, ad esempio, è risultato più piovoso rispetto alla media). Bisogna considerare però che si arrivava da un anno molto siccitoso e alcune zone (soprattutto al nord Italia) sono in estremo deficit idrico. Nel corso della primavera la situazione è cambiata con precipitazioni man mano crescenti.
Anomali termiche: gennaio 2023 si classifica all’undicesimo posto tra i più caldi dal 1800 ad oggi. L’anomalia media (a livello italiano) è stata di 0.96 gradi superiore alla media (1991-2020). Nel 2022 era andata anche peggio, con diversi mesi che erano arrivati nei primi posti tra i più caldi degli ultimi 220 anni, ed un’anomalia positiva totale nei 12 mesi di 1.15 gradi (sempre rispetto alla media 1991-2020), cosa che ha reso il 2022 l’anno più caldo dall’inizio delle misurazioni.
Aprile 2023 piuttosto freddo, con una anomalia di temperatura media in Italia di -0.57 gradi (rispetto alla media 1991-2020); è questa una temperatura in controtendenza rispetto agli ultimi caldissimi mesi (e al 2022 che è stato l’anno più caldo dal 1800 ad oggi in Italia)
Gennaio-Aprile 2023: se consideriamo i primi 4 mesi del 2023 sono risultati nel complesso caldi con un’anomalia media di +0.52 gradi (rispetto alla media 1991-2020) a livello italiano. L’anomalia maggiore al nord con +0.91, +0.44 al centro e +0.27 al sud.
Conclusioni: Nelle regioni Centro-meridionali il decorso meteorologico ha favorito lo sviluppo e la crescita della coltura;
In questi areali, se le condizioni meteorologiche permangono stabili, la produzione dovrebbe attestarsi sui valori medi di lungo periodo;
Nelle regioni centro-settentrionali, superata l’allarme siccità del periodo invernale-primaverile, al momento la coltivazione si presenta in buone condizioni.
Complessivamente la produzione stimata per il 2023 dovrebbe ricollocarsi poco sopra ai 4 mln di tonnellate (+12% rispetto al 2022).
Resta comunque l’incognita fitosanitaria legata all’andamento meteorologico delle prossime settimane che potrebbe compromettere la produzione finale
(dati CREA, 17 maggio 2023).