Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti che si nutrono di linfa xylematica. La Xylella fastidiosa colonizza la rete xylematica all’interno delle piante. La principale funzione dei vasi xylematici è quella di trasportare l’acqua dalle radici alle foglie per cui, quando i batteri colonizzano la pianta, i vasi xylematici si intasano e la pianta pian piano muore. Per raggiungere una nuova pianta ospite, Xylella fastidiosa deve essere trasportata e trasmessa da un vettore. Fino a prova contraria tutti gli insetti che si nutrono di linfa ascendente (xylema) sono vettori potenziali ma nel mondo i vettori più comuni sono le cicaline, insetti appartenenti alle famiglie delle Cicadellinae; le sputacchine (Aphrophoridae) e le sputacchine (Cercopidae). La sputacchina (Philaenus spumarius) è attualmente l’unica specie confermata come vettore del batterio in Puglia.
I sintomi variano dall’imbrunimento delle foglie alla morte della pianta. I sintomi, la sequenza e il ritmo specifici delle infezioni variano in base all’estesa gamma di potenziali piante ospiti, alla diversità del patogeno e al livello di infezione, nonché a seconda delle diverse condizioni climatiche delle aree in cui è presente il batterio. Molte piante ospiti infettate da X. fastidiosa possono anche non esprimere alcun sintomo. Altre piante possono invece mostrare grave bruciatura e disseccamento fogliare fino al disseccamento totale. Individuare le specie ospitanti asintomatiche è fondamentale, in quanto esse possono fungere da vettori asintomatici del batterio verso nuove zone e colture più sensibili.
Infine: in base alle disposizioni legislative dell’UE Xylella fastidiosa è classificata come organismo da quarantena e la sua introduzione e movimentazione all’interno del territorio dell’Unione è vietata. Inoltre, a partire dal febbraio 2014 sono state adottate misure di emergenza per impedirne l’introduzione e ulteriore diffusione nell’UE. Norme più severe sono state introdotte nel maggio 2015 sulla base di una completa valutazione EFSA del rischio fitosanitario e vengono aggiornate periodicamente non appena nuove informazioni scientifiche e tecniche si rendono disponibili.
Attualmente lo stato dell’arte è il seguente: il batterio si sta consolidando in zona contenimento (81 piante infette, il 47%), sta sfondando in zona cuscinetto (73 piante infette, il 42,5%) e si sta affacciando con forza in zona indenne (18 piante infette, il 10,5%.
Il seguente monitoraggio (condotto dagli ispettori dell’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali e pubblicato sul sito Emergenza Xylella) dimostra che il batterio, pur non correndo come è avvenuto negli anni scorsi nel Salento, è ormai uscito dalle solide trincee dell’attuale zona di contenimento per conquistare, cioè infettare, nuovi territori.
Tratto da https://www.efsa.europa.eu/it/topics/topic/xylella-fastidiosa