Il bosco più bello?Scelta difficile perché per un forestale tutti i boschi sono meritevoli di visita, attenzione e cura. E poi perché l’Italia è veramente piena di boschi meravigliosi. Però, obbligato a indicarne soltanto uno, scelgo la faggeta vetusta di Sasso Fratino, nel cuore selvaggio del Parco nazionale delle foreste casentinesi, sede della prima riserva naturale statale, istituita nel 1959 dal Corpo forestale dello Stato, estesa per 765 ettari sul versante forlivese del crinale appenninico. In questo bosco, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità, l’uomo non interviene più in alcun modo e lascia fare tutto alla natura. In pratica sta tornando a essere una foresta vergine, da secoli scomparse in Italia. È forse il bosco vetusto più bello d’Italia, in cui sono stati scoperti numerosi esemplari di faggio, alti oltre 40 metri, con diametri superiori a un metro, che superano i cinque secoli di età. Per capire il loro livello di senescenza basta ricordare che sono coevi di Leonardo da Vinci o di Cristoforo Colombo! Non sono rari anche gli aceri alti e maestosi con portamento da pianta monumentale, abeti bianchi annosi, tigli, olmi e frassini ricoperti da muschi e licheni. La Riserva è attraversata da numerosi torrenti con frequenti salti e cascate, habitat ideali di anfibi come la salamandra pezzata e la salamandra dagli occhiali. La grande quantità di necromassa arborea in piedi o lasciata a terra determina la straordinaria ricchezza delle specie fungine. Nella foresta primaria di Sasso Fratino, grazie alla ricchezza biologica del suo ecosistema, dovuta ai diversi habitat naturali in essa presenti e ben conservati, si registra la presenza di numerosi cervi, caprioli, daini, cinghiali, mufloni predati dal lupo, e poi di gatti selvatici, martore, faine, volpi, donnole, ghiri, scoiattoli, ricci, moscardini, crocidure e vari specie pipistrelli.