Lo stato dell’arte del caffè coltivato in Sicilia?
Non può dirsi ancora che si coltivi il caffè in Sicilia. Ci sono, è vero, piante o piccoli gruppi di piante qui e lì, ma certamente non si può parlare di impianti commerciali. Quello che è vero è che lo si sta studiando, perché in serra le piante crescono bene e producono frutti in abbondanza. Ma questo non significa che la Sicilia è diventata la terra del caffè, ma solo che esiste la possibilità di produrlo, su piccola scala e di fare un prodotto di ottima qualità
Ma è veramente bio? Non esistono al momento patogeni?
Non mi interessa che sia bio, ma piuttosto che sia sostenibile…
Bio significa certificare la produzione. Non ha un’entomofauna specificamente aggressiva. Può succedere, come è successo a noi, che piaccia alle cavallette, ma non ha nemici specifici. Per essere certificabile richiederebbe una gestione della concimazione di cui ancora si sa nulla o pochissimo. Certo, quello che appare è una filiera con un impatto ecologico minimo e un consumo di acqua accettabilissimo. Ma è troppo presto per stilare pagelle o definire itinerari produttivi certi.
Sviluppi possibili? Il cambiamento climatico “promuove” il caffè?
La notizia fa gola e dire o scrivere di caffè prodotto dalla pianta alla tazza in Sicilia, alimenta molta curiosità. Non immagino le colline siciliane trasformate in quelle africane di Karen Blixen! Non è questo il tema. Piuttosto, è quello di incrementare la competizione e la reputazione della piccola industria del caffè siciliano che, con l’idea e la possibilità di affermare di avere una parte, anche minima, di prodotto interamente ottenuto, dal seme, alla pianta, ala tazza, in Sicilia è un fatto di per sé straordinario che costruisce una reputazione tutta nuova e appetibile. Non c’è al momento alcun rapporto con il cambiamento climatico che, di fatto, si manifesta con una forte instabilità e picchi di temperature massime associate a una profonda irregolarità delle piogge, che più che di tropicalizzazione sanno di desertificazione. A oggi, si parla di una filiera in serra, non in pieno campo e ci è perfettamente chiaro che non si tratta di costruire una filiera competitiva per costi e struttura a quelle attive nei paesi produttori e nelle zone di origine, quanto, piuttosto a supportare con produzioni di nicchia le PMI produttrici di caffè, in Sicilia.