A fine marzo è uscito Blue Book 2023, il rapporto annuale su l’acqua a cura di Utilitatis, la fondazione promossa da Utilitalia (l’associazione che rappresenta le utilities italiane del settore acqua, ambiente e energia).
Come riportato nello studio, secondo l’ultimo report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il Mediterraneo è un hotspot del cambiamento climatico, ovvero una delle zone del mondo che subirà maggiormente gli effetti del riscaldamento globale, poiché più vulnerabile. Per i prossimi anni, l’IPCC ha previsto un aumento del rischio di siccità proprio nei paesi del Mediterraneo, a causa di una progressiva riduzione delle precipitazioni e dell’incremento delle temperature medie.
Precipitazioni e temperature stanno subendo dunque forti variazioni. Come confermano i dati dei capoluoghi di regione, le precipitazioni totali annue mostrano una significativa variabilità interannuale nel trentennio 1971-2020 (il periodo di riferimento denominato Normale Climatologica – CLINO), con anomalie in prevalenza negative. Il 2020, con 673 mm di precipitazione (-91 mm rispetto al CLINO), è stato per i capoluoghi di regione uno degli anni meno piovosi del decennio 2011-2020, con anomalie negative che hanno interessato 15 città, in particolare Napoli (-439,6 mm), Genova (-276,9 mm) e Catanzaro (-261,1 mm).
Nel 2020, la temperatura media registrata nelle città in esame è di 15,8°C (+1,2°C rispetto al CLINO). Osservando il decennio 2011-2020, l’anomalia della temperatura media rispetto al CLINO (+1,3°C) è positiva per tutti i capoluoghi di regione
e supera +1°C per 16 città.
A livello nazionale, negli ultimi 70 anni, una porzione sempre crescente di territorio italiano è stata interessata da fenomeni di siccità estrema. Una tendenza avvalorata dal periodo estremamente avaro di precipitazioni che il Nord e il Centro del Paese stanno vivendo tutt’oggi. Una condizione preoccupante se si considera che, su scala nazionale, nel periodo 1991-2020, la disponibilità di risorsa idrica rinnovabile naturale, di circa 133 miliardi di metri cubi, ha registrato una diminuzione di circa il 20% rispetto al periodo 1921-1950 in cui si attestava a circa 166 miliardi di metri cubi.
Allo stesso modo, nel periodo maggio-agosto 2022, le temperature medie su gran parte del territorio nazionale sono state caratterizzate da anomalie positive di circa +2 °C, +3 °C per i mesi maggio e agosto, e anomalie maggiori per giugno e luglio, con valori anche superiori, fino a +4 °C e +5 °C.