Oh no, un’altra sigla. No, aspettate, non chiudete la newsletter. Un attimo di pazienza. Si tratta di un progetto grazie al quale si potrà usare la tomografia a emissione di positroni per studiare il metabolismo vegetale, fornendo risultati scientifici che potranno guidare l’agricoltura del futuro.
Lo sappiamo, le piante sono organismi viventi, con processi metabolici. Bene, con la tomografia possiamo studiare e capire non solo il metabolismo normale, ma anche come una pianta reagisce agli stress, ad esempio in condizioni di siccità, o di fronte ai fenomeni del cambiamento climatico, il tutto in tempo reale.
Insomma, quali sono i meccanismi di risposta delle piante coltivate a differenti condizioni di disponibilità idrica e di elementi minerali, ma anche alle frequenti alterazioni dello spettro luminoso che si verificano durante le fasi di accrescimento e sviluppo.
Per esempio, quali sono le capacità di una particolare pianta coltivata di adattarsi alla carenza di acqua? O come reagisce una pianta di fronte al cambiamento climatico dovuto all’accumulo di anidride carbonica in atmosfera? Il progetto PET grazie all’uso della tomografia cercherà di fornire risposte adeguate e ovvio scientifiche a queste domande.
Diciamo la verità, capire come funziona la fisiologia, a volte è il miglior modo non solo di prevenire il danno ma anche per lavorare sulle potenzialità di un processo metabolico vegetale e costruire così piante che possono affrontare i cambiamenti che piante, animali e umani come dice il poeta: inevitabilmente incontreremo per la strada.