Prima di tutto sveliamo l’arcano: GQA sta per Grape Quality Agreement. Un programma di protezione elaborato da Syngenta, appositamente studiato per viticoltori, personalizzabile, grazie al quale è possibile sia ottenere produzioni di qualità, operando così con successo sui mercati internazionali del vino, sia garantire la sostenibilità economica dell’azienda vitivinicola.
Uno pensa: so’ cose che si dicono, ma poi nei fatti? Nei fatti si tratta di questo: come si fa ad accedere ai mercati? Prima bisogna conoscerli. Capite bene, operazione non facile, perché sono piazze internazionali (quelle alle quali ambisce il nostro vino) con differenti normative sul comportamento residuale degli agrofarmaci, ma grazie alla parte innovativa del progetto, l’eMAT, un software capace di incrociare in pochi secondi i profili residuali degli agrofarmaci adottati in vigneto durante la stagione con le legislazioni sui Limiti Massimi di Residui(LMR) fissati nel vino in vigore nei diversi Paesi del mondo in modo da individuare più facilmente la lista dei Paesi e dei supermercati nei quali il viticoltore potrà esportare o vendere la propria produzione. Attualmente aderiscono al GQA 150 le aziende vitivinicole, 8 cantine cooperative per un totale di 22.000 ha di superficie.
Questo per quanto riguarda i mercati. Passiamo ora agli altri due parametri partendo proprio dal programma di protezione colturale. Che non è affatto generico, ma Syngenta, in accordo con i tecnici dell’azienda agricola, stabilisce il protocollo di protezione più indicato per le esigenze di quegli specifici vigneti (specifici per ubicazione, per terreno, per tipologia, per micro e macro clima) e segue l’imprenditore agricolo durante tutta la stagione, così da adattare al meglio il programma di difesa all’andamento stagionale.
Obiezioni? Ma viene proposto di vendere sui mercati internazionali, che ne so io quali sono le normative vigenti? Obiezione accolta. Il programma è personalizzato, perché a tenere conto delle esigenze agronomiche non si sottovalutano quelle normative e regolatorie.
Anche qui, grazie all’uso di eMAT, i tecnici di Syngenta indirizzano i viticoltori verso i mercati che saranno accessibili a seconda del programma scelto.
Per rientrare ampiamente nei massimi Residuali è necessario un programma che ponga particolare attenzione all’ambiente.
Oltre al programma di protezione che permette di ottenere produzioni elevate e di ottima qualità, il GQA prevede Soluzioni Sostenibili che offrono ai viticoltori strumenti e conoscenze per tutelate la biodiversità, ridurre l’erosione del suolo ed evitare la contaminazione delle acque.
Tra questi, sicuramente quello più simbolico, che da anni dimostra come l’agricoltura produttiva e un ambiente vivo e ricco in termini di biodiversità possano coesistere, è l’OPERATION POLLINATOR.
Syngenta fornisce indicazioni per creare nuovi habitat e fonti di cibo per gli impollinatori con l’obiettivo di aumentare la biodiversità e tracciare corridoi ecologici all’interno degli areali agricoli. L’offerta mette in pratica i risultati di ricerche scientifiche pluriennali,fornendo ai viticoltori protocolli di gestione, miscele di sementi selezionate, assistenza tecnica e attività formative.