Il settore agricolo ha già compiuto molti progressi nella riduzione dell’uso di pesticidi, e negli ultimi mesi sono salite alle cronache le proteste per le strade di tutta Europa degli agricoltori e le varie riunioni in Commissione europea per stabilire nuove regole che siano sostenibili per tutti, tra PAC, GreenDeal, greenwhasing, SUR e elezioni alle porte.
Intanto, un valido aiuto per avere un futuro migliore per l’ambiente, gli animali e per gli esseri umani, sembra che ci verrà dato dagli spruzzatori di precisione, che, udite udite, arrivano sulla terra grazie agli algoritmi dell’intelligenza artificiale.
Non amiamo metterci nel coro mediatico di quelli che tutte le mattine cercano la novità del giorno dell’AI, ma questa news sembra promettere la riduzione tra il 70 e il 90 per cento dell’uso di pesticidi. Non male.
La notizia la apprendiamo dall’Economist, che racconta diverse aziende che sembra si stiano sfidando per cercare di realizzare l’occhio artificiale migliore, in grado di mandare gli spruzzi esattamente solo dove servono.
Vediamo:
Dyson Farming è un’impresa agricola britannica e sta utilizzando un processo sviluppato da Bilberry, una società francese, che comprende una serie di telecamere sparse lungo i lunghi bracci di un’irroratrice agricola. Le immagini catturate dalle telecamere vengono analizzate con un software di riconoscimento delle immagini addestrato a riconoscere le erbacce. (Il rilevamento del verde su marrone, che individua la clorofilla verde nelle piante in crescita, è in circolazione da un po’. Il processo di Bilberry rileva anche il più complicato verde su verde). Il sistema quindi attiva o disattiva individualmente i 144 ugelli di spruzzatura delle barre ogni volta che è necessario applicare una dose di erbicida. Dyson ha utilizzato per la prima volta questa tecnica per trattare il grano e ora sta irrorando altre colture tra cui la colza (nota come colza in America), il mais e le patate. L’azienda stima di aver riscontrato una riduzione del 70-90% nell’uso degli erbicidi.
John Deere, un gigante americano produttore di attrezzature agricole, ha ideato un sistema rivale basato su telecamera chiamato See & Spray. Anch’esso utilizza l’apprendimento automatico per distinguere le erbacce dalle colture in pochi millisecondi e regolare di conseguenza il modello di spruzzatura. Secondo l’azienda, può ridurre la deriva delle sostanze chimiche nell’aria fino all’87% e il deflusso chimico fino al 93%. Negli esperimenti condotti su mais, soia e cotone in Illinois, Iowa, Mississippi e Texas, John Deere ha riscontrato una riduzione di quasi due terzi nell’uso di sostanze chimiche.
AgZen, un’azienda nata dal Massachusetts Institute of Technology, promette livelli ancora maggiori di spruzzatura di precisione. Il suo sistema funziona non solo per gli erbicidi ma anche per i fungicidi e gli insetticidi, che rappresentano circa la metà del mercato dei pesticidi e che tendono ad essere spruzzati su tutto il campo per coprire l’intero raccolto.
Il suo team ha sviluppato un sistema di monitoraggio RealCoverage, capace di essere adattato agli irroratori esistenti. È costituito da due sensori basati su telecamera su ciascun braccio della barra di irrorazione, uno posizionato leggermente più avanti e l’altro appena dietro. Mentre l’irroratore si muove, gli algoritmi dell’azienda identificano le immagini delle foglie catturate dalla prima fotocamera e le confrontano con le immagini ottenute dalla seconda. Ciò consente di calcolare il numero di goccioline rimaste attaccate alle foglie.
Gli algoritmi tengono conto anche di molti fattori esterni, come le condizioni meteorologiche, per calcolare l’efficacia dello spray. I risultati vengono visualizzati in tempo reale su un display nella cabina di guida, fornendo una semplice percentuale di successo dell’irrorazione. Il modello ai può anche suggerire come le cose potrebbero essere migliorate, in modo che il conducente possa regolare gli ugelli, alzare o abbassare la barra o guidare un po’ più velocemente o più lentamente per ottenere una migliore copertura. Alla fine della giornata, viene prodotta una mappa digitale che mostra come è stato irrorato il campo, che può poi essere confrontata con come prosperano i raccolti.
L’azienda afferma che le sperimentazioni nelle aziende agricole in America e in Europa hanno consentito agli agricoltori di risparmiare dal 30 al 50% sui costi dei prodotti chimici.