Più pane? Quindi raccolti più abbondanti Cioè più cereali dalla stessa quantità di terra? E dunque meno terre da conquistare? Insomma, più pane più pace? Per far tutto questo sono state necessarie tre innovazioni che hanno permesso di utilizzare al meglio l’energia. La prima: sostituzione (almeno in buona parte) del lavoro umano con quello animale che significa meno attività faticose come la zappatura e la vangatura, sostituite dall’aratura con i bufali d’acqua. Dovunque il lavoro animale è stato introdotto, a parte la velocizzazione di alcune pratiche agricole, è stato liberato il tempo delle persone che potevano dedicarsi ad altri compiti, produttivi o meno (comunque la giornata lavorativa si accorciava). Seconda e terza innovazione: irrigazioni e uso di concimi. Grazie alle quali si sono ridotti, spesso eliminati, due vicoli chiave per la produzione: l’acqua e i nutrienti del suolo. Se un raccolto c’è, dipende dall’acqua, ma quanto è abbondante dipende dal concime, recita un vecchio proverbio cinese. È interessante notare come queste tre innovazioni abbiamo generato un effetto sinergico e prodotto altre innovazioni colturali. Gli animali per esempio, sono diventati necessari anche per la fertilizzazione, sia come produttori di concimi sia per la distribuzione del letame, e così via.