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Home Forse non tutti sanno che

La storia della vite in Europa? Danneggiata, contaminata. Colturale e culturale insieme, ce lo spiega l’enologo Gianni Tadiotto.

da Redazione
06/09/2022
in Forse non tutti sanno che
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Meglio dirlo subito: la storia della vite in Europa ha subito anche forti battute di arresto, come ad esempio il furioso assalto americano di insetti e parassiti della seconda metà del XIX secolo: oidio, fillossera, peronospora, vaiolo nero. A causa della fillossera, arrivata con i viaggi in mare, che, nel XIX secolo, oltre l’85% del patrimonio viticolo europeo è andato perso: numerosi vitigni non sono stati più recuperati.  In America la fillossera colpisce solo le foglie, in Europa essa attacca le radici che muoiono. Quindi si è pensato di praticare un innesto. Soluzione banale ma efficace, arrivata solo decenni dopo, consiste nell’innestare le piante europee sulle radici delle piante americane. 

Le piante, quindi, oggi sono tutte innestate sia per sfuggire alla fillossera, sia perché viene meno la condizione che un certo tipo di vitigno può avere solo un territorio, basta la radice adatta e le varietà possono essere spostate facilmente. Ora, tornando alla storia, redigere un elenco dei vitigni utilizzati in tutto il mondo è piuttosto difficile. Bisogna tener conto se la produzione dei vini parte da un unico vitigno, come i vini dell’Alsazia e i vini pregiati di Borgogna, o da più varietà di uve. Nel senso che numerosi vitigni di Vitis Vinifera hanno sufficiente somiglianza perché il profano li confonda, ma anche differenze tali da consentire all’esperto di distinguerli in relazione alle necessità della pianta. Per esempio, il vino del Beaujolais è produzione di un unico vitigno, di Gamay ce ne sono per tutti i terreni e tutti i tipi di esposizione. Lo stesso vale per il Chardonnay della Champagne che è un vitigno facilmente adattabile. Attualmente assistiamo a un ritorno all’uniformità perché la maggior parte dei poderi si serve di piante provenienti da vivai. Da quanto premesso, possiamo dedurre che il vino di qualità non si fa soltanto in cantina, ma si fa anche in vigna. Se bastasse solo la cantina non ci sarebbe nessuna differenza nei vini. Ma ogni annata è diversa dall’altra, ogni zona è diversa per cui il vigneto e l’intervento dell’uomo sulla coltivazione sono fondamentali.

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