• Torna al Foglio.it
mercoledì 29 Giugno 2022
  • Login
Agrifoglio
  • Editoriali
  • I Numeri
  • Innovazione
  • Lezioni Private
  • La madeleine
  • AgriCULTura
  • Non tutti sanno che
  • Storia virtuosa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Editoriali
  • I Numeri
  • Innovazione
  • Lezioni Private
  • La madeleine
  • AgriCULTura
  • Non tutti sanno che
  • Storia virtuosa
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Agrifoglio
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Editoriali

Viva la vite italianissima, perché cosmopolita.

da Antonio Pascale
20/04/2022
in Editoriali
Vite

Vite

Condivisi su FacebookCondividi su Twitter

Breve storia di una pianta che è partita come liana ed è diventata così famosa e celebrata che è più famosa dei soliti famosi: lettrici e lettori, ecco a voi la vite.

Della vita nemmeno si può dire che sia stata la prima pianta a fornire zuccheri e alcool, è solo che, davvero, lei è stato il primo amore della specie umana, e non potrebbe essere altrimenti: il vino ha 1000 molecole e i semiotici ci andrebbero a nozze parlando della polisemia del vino, cioè dei suoi vari significati: sacrale, edonistico, culturale, territoriale, per citare i più importanti.

Articoli suggeriti

I cereali, ovvero: diversi modi di guardare il mondo

Cosa sono i girasoli?

Ma che cos’è la sicurezza alimentare?

Eppure, all’inizio, non ci avremmo scommesso: la vite selvatica altro non era che una specie di liana rampicante che cresceva su altri alberi, dove poteva andare? Dalle analisi genetiche abbiamo avuto la conferma che la vite invece ha viaggiato eccome: è originaria della Georgia, e poi da lì è arrivata nel più grande laboratorio ingegneristico culturale a cielo aperto, la Mezzaluna Fertile, per una brillante domesticazione. Poi dalla Mezzaluna all’Egitto (sono due passi) e poi ancora in Grecia. Lì il vino (forse all’epoca molto speziato, o chissà com’era veramente), è stato celebrato e cantato. Un po’ alla stregua di acido lisergico dei nostri giorni, comunque utilissimo in caso di simposio filosofico e feste varie.

I mercanti greci hanno poi portato la vite a casa nostra, sulle coste del sud, una specie di brindisi alle nuove colonie. All’epoca la vite era riprodotta per talea, ma nel tempo molti cloni si sono incrociati tra loro, con viti etrusche ad esempio (e con la domesticazione la vite ha perso il suo carattere sessuale ermafrodita), moltiplicando così il patrimonio genetico.

Al resto ci hanno pensato i figli della lupa, Romolo e Remo, nonché progenitori del dio Marte, molto battagliero, cioè i romani, che passo dopo passo hanno portato la vite e il vino fin dove sono arrivati, e sappiamo che in quasi mille anni di storia di strade ne hanno costruite.

Per restare in Europa, dalle analisi genetiche sappiamo che esistono 4 gruppi: un gruppo spagnolo, uno franco germanico, un altro balcanico e uno tutto italiano. La differenza? I primi 3 gruppi presentano al loro interno scarsa variabilità genetica, mentre quello italiano sembra racchiudere il patrimonio genetico di tutti e 3 i gruppi. Abbiamo il gruppo più diversificato, la vita italiana è italianissima, perché ha delle caratteristiche uniche, ma è cosmopolita perché queste caratteristiche nascono dall’ingegno umano e dello scambio di saperi.

Precedente

Il libro sull’acqua di Utilitatis: in Italia consumiamo e sprechiamo più di tutta l’Europa.

Prossimo

Ma quanti sono i vitigni e i vini del territorio italiano?

Hai letto anche questi?

I cereali, ovvero: diversi modi di guardare il mondo
Editoriali

I cereali, ovvero: diversi modi di guardare il mondo

15/06/2022
Cosa sono i girasoli?
Editoriali

Cosa sono i girasoli?

31/05/2022
La pasta è tanto buona e l’abbiamo inventata tutti insieme
Editoriali

Ma che cos’è la sicurezza alimentare?

19/05/2022
Prossimo
Vino

Ma quanti sono i vitigni e i vini del territorio italiano?

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter di Agrifoglio: due volte al mese Antonio Pascale racconta i nuovi terreni dell'innovazione italiana attraverso i volti, le storie e le frontiere dell'agricoltura.

Qual è la ciliegia più grande del mondo?
Forse non tutti sanno che

Qual è la ciliegia più grande del mondo?

da Valeria Cecilia
Giugno 27, 2022
0

Una ciliegia della serie Sweet, la famiglia selezionata dall'Università di Bologna. Raccolta lo scorso giugno nel ceraseto sperimentale dell'azienda di...

Leggi tutto
Con il miglioramento genetico del ciliegio come stiamo messi?
L’Innovazione

Con il miglioramento genetico del ciliegio come stiamo messi?

da Valeria Cecilia
Giugno 27, 2022
0

Partiamo dall’inizio. Gli alberi di ciliegio sono e diventano molti alti, fino a 10 metri, alcune antiche cultivar sono ancora...

Leggi tutto
Nicoletta Rocca (spacciatrice di vinile)
Alla ricerca della madeleine perduta

Nicoletta Rocca (spacciatrice di vinile)

da Redazione
Giugno 20, 2022
0

Ci sono cose che ti si piazzano dentro, fra il cuore e la bocca dello stomaco, e non le smuovi...

Leggi tutto
Le innovazioni del cuore, intervista con il primario Claudio Cuccia
Lezioni Private

Le innovazioni del cuore, intervista con il primario Claudio Cuccia

da Antonio Pascale
Giugno 20, 2022
0

Abbiamo fatto due chiacchiere con Claudio Cuccia - Responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia, Fondazione Poliambulanza di Brescia – per parlare...

Leggi tutto
Agrifoglio

© 2021 Agrifoglio.ilfoglio.it è stato realizzato da FattorieDigitali.com

Informazioni

  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy Policy
  • Termini di utilizzo

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Editoriali
  • I Numeri
  • Innovazione
  • Lezioni Private
  • La madeleine
  • AgriCULTura
  • Non tutti sanno che
  • Storia virtuosa

© 2021 Agrifoglio.ilfoglio.it è stato realizzato da FattorieDigitali.com

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Questo sito web usa alcuni cookie per rendere la tua esperienza di navigazione migliore. Privacy and Cookie Policy.