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Home Editoriali

Cambiamo l’immaginario (agricolo e non solo)?

da Antonio Pascale
15/11/2023
in Editoriali
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Come parlare di agricoltura in una qualunque occasione mondana e avere successo? 

Il vademecum è facile da scrivere: c’è una sola regola aurea che poi, di volta in volta, va declinata.

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La regola è questa: dire sempre che hai comprato la frutta da un contadino che conosci (solo) tu, quello che sta (quasi) sotto casa tua e che sui prodotti non ci mette niente, nel senso che è tutto naturale, biologico, organico, quello che volete. E poi insistere, quindi, sul concetto contadino vs supermercato, perché la frutta ha sapore solo se la prendi dal tuo contadino e non sa di niente se l’acquisti al supermercato. La ragione è ovvia: il contadino coltiva i prodotti con le proprie mani e i prodotti vengono fuori dalla terra, mentre se compri al supermercato i prodotti vengono non si capisce da dove e sono pieni di pesticidi.

Quindi è il principio primo da cui si sviluppa tutto l’immaginario collettivo. Difatti, ad esempio, se doveste fare uno spot, un documentario, un report o un servizio qualsiasi sull’agricoltura, altro non dovete fare che riprendere la regola aurea, e quindi: al via con immagini di contadini col cappello di paglia, ben vestiti (in genere una salopette e camicia a quadri) che passeggiano a piedi (mai col trattore, per carità) in un campo di grano, carezzando dolcemente le spighe.

Oppure: per costruire un servizio che poi verrà acquistato seduta stante da un qualsiasi programma televisivo venato di ambientalismo, basta cercare una piccola azienda agricola, in cima a una montagna, gestita da una famigliola che, in barba allo spirito del tempo improntato alla competizione coatta, ha scelto di ritirarsi in montagna e qui, in un luogo ameno, mettere su una piccola fattoria, con due capre, due pecore, una vacca (che nel servizio viene chiamata mucca: il mio professore di zootecnia mi bocciò all’esame perché memore di Heidi avevo detto mucca e non vacca).

L’immagine della famiglia rustica e spartana risulterà così potente che eventuali domande critiche verranno bandite all’istante: una azienda così è sostenibile? Mettiamo che il formaggio da loro prodotto sia buonissimo, chi lo porta a valle? Vengono loro? Oppure vado io (in genere il servizio televisivo suggerisce di farlo). Ma se poi il formaggio è così buono e la voce si diffonde, non è che 20 persone partono dalla città per andare nel luogo ameno e fare compere e così facendo si intasa la bella stradina di montagna? E se poi queste 20 diventano 40? E il traffico aumenta. Forse conviene noleggiare un fugone, un piccolo camion, forse conviene vendere il formaggio a una catena di supermercati. Non preoccupatevi, nessuno vi farà domande del genere.

Qualora infine vi addentraste nella scelta di foto agricole, mi raccomando utilizzate sempre foto che ritraggono contadini inizio ‘900, con falci in mano, immortalati mentre arano con cavalli o buoi, o felici nella classica foto della famiglia patriarcale. Evitate di utilizzare macchine agricole, e, se proprio dovete farle vedere, preferite quelle dove le macchine vengono usate per irrorare pesticidi.

Il vademecum vi darà soddisfazione. Però certo, è parecchio parziale, e non racconta per niente cos’è l’agricoltura oggi, come e perché è cresciuta. Ma voi volete vincere facile e non convincere, vero? Quindi tutto a posto.

Ma se invece, per caso, siete curiosi di capire come è cambiata (e parecchio in meglio) l’agricoltura, come è possibile fornire cibo pressoché a tutti, come è possibile ottenere buone produzioni usando meno risorse, allora ci sono due modi: cambiare l’immaginario (prima lo si fa meglio è) oppure fare un passaggio al festival di Agrifoglio (organizzato dal Foglio in collaborazione con il Banco Bpm), Milano 16 novembre, si intitola: “Tutto quello che c’è di sostenibile tra terra e cielo“. E si terrà dalle 9,30 alle 13, nella Sala delle Colonne della sede milanese di Banco Bpm (ingresso da via San Paolo 12).

Venite, c’è un mondo da scoprire e tante cose diverse e non ovvie da dire nelle serate mondane che vi faranno fare bella figura, soprattutto con i vostri amici “retrò”.

L’ingresso è libero con registrazione obbligatoria a agricoltura2023@ilfoglio.it

Tutte le info qui: www.ilfoglio.it/gli-eventi-del-foglio/2023/10/18/news/tutto-quello-che-c-e-di-sostenibile-tra-terra-e-cielo-l-evento-del-foglio-a-milano-5804312/

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