Sera d’inverno, primi anni Settanta a Noepoli, piccolo borgo lucano, cucina dei nonni paterni. Camino, all’epoca unica fonte di calore, scoppiettante. Da sotto un cumulo di cenere, nonna Isabella, tira fuori 5 mele cotogne. Ne sbucciamo una a testa, io i nonni e le mie due sorelle. Dopo averle fatte raffreddare le tagliamo a fettine e le cospargiamo di zucchero. L’assaggio mi restituisce un piacere che mi sono portato sempre con me come una prima volta. Il sapore amarognolo delle cotogne con lo zucchero si equilibrano in maniera assolutamente perfetta e da quel lontanissimo inverno ogni volta che ne ho la possibilità ripeto il rito delle mele cotte sotto la cenere.