L’estate, la stagione più calda dell’anno vacanze, vestiti leggeri e piatti freddi, ma speciale soprattutto per un’altra cosa: il gelato. Quella delizia fredda composta da latte, zucchero, frutta e altri aromi che lo rendono buono e dolce.
Quando ero piccola, ogni giorno camminavo per le strade del Vomero insieme a mia cugina e ai nostri genitori. Uscivamo spesso tutti insieme in estate, soprattutto nei fine settimana: eravamo più liberi e potevamo goderci quel tempo, passeggiando e facendo acquisti per la stagione estiva. E ogni giorno passavamo davanti alla gelateria più vicina a casa nostra. La tentazione era sempre troppa e alla fine cedevamo al peccato di gola. Entravamo in quella gelateria accompagnate da mio padre e mio zio e prendevamo due gelati sempre ai soliti gusti: io, cioccolato e nocciola; mia cugina, cioccolato e fragola. Era una routine che non ci stancava mai. Era molto piacevole passare quei pochi minuti a mangiare il gelato, seppur con il rischio che si sciogliesse e che una delle due si sporcasse. Succedeva piuttosto spesso che una delle due si macchiasse, e passavamo insieme circa mezz’ora a ridere. Quando i nostri genitori notavano le macchie di gelato sopra i vestiti, cosa che accadeva molto rapidamente, perché da che mondo è mondo, i genitori hanno i raggi laser per queste cose, ridevano insieme a noi. Non c’era rimedio alla nostra maldestrezza, dopotutto eravamo due bambine piccole. C’era tempo per migliorare e migliorarsi.