Prima di esaminare i numeri illustriamo l’insieme suolo. Cos’è? Un suolo di buona qualità assicura un sacco di servizi, per esempio regolazione e mantenimento (regolazionedel clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e regolazione degli elementidella fertilità, regolazione della qualità dell’acqua,protezione e mitigazione dei fenomeni idrologiciestremi, riserva genetica, conservazione della biodiversità, etc.), servizi culturali (servizi ricreativi e culturali, funzionietiche).
L’ultimo rapporto ISPRA (2020) conferma che stiamo consumando molto suolo, soprattutto nelle zone periurbane e urbane, in cui si rileva uncontinuo e significativo incremento delle superfici artificiali, con un aumento della densità del costruito a scapito dellearee agricole e naturali
Inoltre, i dati confermano l’avanzare di alcuni tristi fenomeni: la diffusione, la dispersione, la decentralizzazione urbana da un lato e, dall’altro, la forte spinta alla desertificazionedi areeurbane, che causa la perdita di superfici naturali all’interno delle nostre città, superfici preziose per assicurarel’adattamento ai cambiamenti climatici in atto.
Le fasce costiere e le aree di pianura sono più soggette al consumo del suolo, mentre in molte aree marginali si abbandonano le terre o si assiste alla frammentazione delle aree naturali.
Il consumo di suolo non è diminuitonemmenonel2020, nonostante i mesi di blocco di gran parte delle attività durante il lockdown, ècontinuatoal ritmo non sostenibile di oltre 50 chilometri quadrati l’anno. Ci vuole, indubbiamente, un intervento normativo, nell’attesa, per saperne di più.