Accadono cose strane su questa terra. Vediamo quali. Se parliamo dell’aria allora tutti noi diciamo in coro (compresi quelli stonati) che sì, l’aria è di fondamentale importanza. L’acqua? Idem. Il suolo? Meno, forse perché ci camminiamo sopra e pensiamo che sia solo terra, tana di vermi immondi, oppure perché, pensiamo, sotto c’è pure l’inferno o l’Ade. Insomma verso il suolo, nonostante i continui appelli per la sua salvaguardia, e nonostante ci sia la Giornata Mondiale del Suolo (si celebrerà il prossimo 5 dicembre) abbiamo una bassa consapevolezza: ed è davvero strano, perché alla qualità del suolo è strettamente legata quella del cibo e dunque quella della nostra vita.
Vista la bassa sensibilità nei confronti del suolo, ci vorrebbe un libretto di istruzioni scritte bene e disponibili per tutti. Sono indispensabili. Le istruzioni sono importanti per salvaguardare un bene così prezioso. E poi il suolo non è solo un bene agricolo, ma è la materia che mette in comunicazione varie attività: industriali, agricole, quelle di produzione agroalimentare e quelle per la valorizzazione turistico-culturale. Che dire? L’ambiente nel suo complesso sia fonda sul suolo.
Questa bassa consapevolezza si riflette, di conseguenza, nell’apparato legislativo. È noto che in Italia manchi una legge nazionale che affermi il valore del suolo quale risorsa vitale e non-rinnovabile e di conseguenza una strategia nazionale per la sua tutela. Una legge che, vista la materia, si dovrebbe basare su diversi strumenti, quelli urbanistici, quelli agricoli, o quelli di natura fiscale (che tra l’altro probabilmente sarebbero i più efficaci).
Risultato? Un continuo e incessante consumo di suolo, che tra l’altro avanza proprio nelle aree a rischio sismico, idraulico o soggette a frane, quindi laddove questo fenomeno potrebbe avere conseguenze ancora più serie.
Cosa si può fare? Inserire dopo la parola suolo un aggettivo, per esempio, vitale, oppure cambiare nome, non più suolo, ma organismo vivente, del resto non si tratta di un escamotage linguistico, il suolo vive, altro che se vive e ci fa vivere, come l’aria e l’acqua.