La nascita: Io sono nato da un albero dell’Indocina, il Citrus, che cresceva nel sottobosco della foresta tropicale. I miei frutti erano piccoli, arancioni e ricchissimi di semi, così scimmie e uccelli vari, all’epoca per voi ancora sconosciuti, li mangiavano con gusto. Milioni di anni fa, ben prima dell’intervento dell’uomo, il Citrus ha cominciato a uscire dal sottobosco tropicale e colonizzare ambienti naturali a lui prossimi; l’Occidente prima di tutto ma, lentamente, anche l’altro lato, spingendosi fino all’Australia. Lì sono nati agrumi molto belli, con una forte caratteristica di arida resistenza e diverse gradazioni di colore che adesso sono di moda come ornamento dei piatti.
La diffusione: Se non c’era lo scorbuto… perché c’è stato un tempo in cui il 50% dei marinai moriva di questa malattia che, tra le altre cose, provocava una grave infiammazione delle gengive e la caduta dei denti, rendendo impossibile mangiare… E i limoni erano di grande aiuto contro alcuni di questi sintomi. Per questo dico che, in un certo senso, lo scorbuto ha avviato il futuro degli agrumi.
Le ferrovie: Poi arriva la navigazione a vapore, si sviluppano le ferrovie e a quel punto io comincio a viaggiare per il mondo, arrivo dappertutto
Dove mi trovate? Beh, in Sicilia sicuramente. Le regioni storiche sono la Sicilia e la Costiera sorrentino – amalfitana, ma ci sono anche le straordinarie agrumicolture del nord: le bellissime limonaie del Garda, per esempio, che sono state una trovata geniale e un estremo tentativo di coltivare gli agrumi al nord, non affidandoli al vaso – e a tutte le rogne che questo tipo di coltivazione dà – ma mettendoli in piena terra; o la riviera ligure, che è stata a sua volta una terra di grande importanza. Adesso hanno guadagnato un ruolo notevole gli agrumi di Puglia, Basilicata e Calabria, che evidentemente hanno meno storia degli agrumi siciliani o di questi agrumi del nord ma vantano grandi potenzialità produttive e una capacità organizzativa e commerciale più rilevante.
Lo dico a mio fratello rosso, il Tarocco: Il Sanguinello è un antenato del Tarocco. Dal Sanguigno e dal Sanguinello, le due varietà originarie, negli anni ’50 nella piana di Catania è stata selezionata questa varietà chiamata Tarocco, che a sua volta di anno in anno sviluppa delle varietà via via più resistenti. Il tratto più caratteristico dei Tarocchi è sicuramente il pigmento rosso, l’antocianina, che li rende particolarmente ricchi di vitamina C e la cui formazione è legata alla temperatura – e agli sbalzi termici soprattutto, per questo i migliori Tarocchi sono quelli che crescono in prossimità dell’Etna.