Cosa sono esattamente gli alberi monumentali d’Italia? E quanti ne sono stati censiti? Esiste un elenco? Le risposte in questo articolo. Dunque, cominciamo dall’articolo 7 della legge n. 10 del 2013 individua come monumentali: a) l’albero isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali, ovunque ubicato, che costituisca raro esempio di maestosità e/o longevità o che mostri un particolare pregio naturalistico per rarità della specie o che costituisca un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario e delle tradizioni locali;
b) i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani; c) gli alberi inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
Da qui il link
La monumentalità può riguardare non solo un singolo albero ma anche gruppi omogenei (come, per esempio, i platani di Villa Borghese o i cipressi sommitali delle colline della Val d’Orcia) o filari di alberi (come i cipressi di Bolgheri o i tigli di viali cittadini), radicati in contesti agro-silvo-pastorali (boschi, monti, campagna) o urbani (parchi e ville comunali, giardini privati). Ai fini dell’individuazione degli alberi monumentali, si prendono in considerazione sia gli esemplari appartenenti a specie autoctone (ossia specie naturalmente presenti in una determinata area geografica nella quale si sono originate o sono giunte senza l’intervento diretto, intenzionale o accidentale, dell’uomo) sia quelli appartenenti a specie alloctone (ossia specie non appartenenti alla flora originaria di una determinata area geografica, ma che vi sono giunte per l’intervento, intenzionale o accidentale, dell’uomo), ivi comprese le esotiche e quelle considerate invasive.
Il numero complessivo di alberi iscritti in Elenco, in continua evoluzione anche grazie alle segnalazioni dei cittadini, ammonta a circa 4mila esemplari, appartenenti a 180 specie arboree, di cui 48 conifere, 125 latifoglie e 7 palme. Tutti gli alberi monumentali sono georeferenziati sul sito web del Masaf, a cura della Direzione generale delle foreste e consultabili anche con un semplice applicazione sul cellulare.
Di seguito alcune curiosità sugli alberi monumentali d’Italia:
- Gli alberi monumentali d’Italia più alti
1. il platano di Villa Erba a Cernobbio (CO) alto 59 metri;
2. la sequoia gigante sulla strada del vino di Appiano (BZ) alta 58 metri;
3. l’abete di Douglas sul lago di Meugliano (TO) di 56 metri;
4. il platano del parco del castello di Agliè (TO) di 55 metri;
5. la sequoia sempreverde del castello di Reggello (FI) alta 54 metri.
b) Gli alberi monumentali d’Italia più in alta quota
1. il pino cembro situato a 2.268 metri sul livello del mare, a Colle Bercia – Cesana Torinese (TO);
2. il pino cembro situato a 2.253 metri sul livello del mare, a Colle Bercia – Cesana Torinese (TO);
3. il larice situato a 2.238 metri sul livello del mare, nel Boscodi Arolla– Valgrisenche (AO).
c) Gli alberi monumentali d’Italia con maggiore circonferenza
1. il ficus di Villa Garibaldi e il fico di Villa Niscemi entrambi a Palermo di 3.600 cm di circonferenza;
2. il ficus dello Zen a Palermo di 3.400 cm di circonferenza;
3. il ficus di Villa Tasca a Palermo di 2.730 cm di circonferenza;
4. il ficus dell’Orto botanico a Palermo di 2.400 cm di circonferenza;
5. il castagno di Grisolia a Cosenza di 1.400 cm di circonferenza.
d) Gli alberi monumentali d’Italia più vecchi
1. l’olivastro di oltre 4000 anni situato a Santu Baltolu Luras – Olbia -Tempio;
2. il castagno di 3000/4000 anni situato a Nucifori Sant’Alfio – Catania;
3. l’acero di monte di 700 anni situato a Bosco Tassita Caronia – Messina;
4. i pini loricati del Parco nazionale del Pollino di 1.230 anni;
e) Le specie più diffuse
1. la roverella (oltre 593 esemplari);
2. il faggio (211 esemplari);
3. il leccio (195 esemplari);
4. il platano (176 esemplari);
5. la sughera e il larice (entrambi con 119 esemplari)
f) Le regioni con più alberi monumentali
1. il Friuli Venezia Giulia con 472 esemplari,
2. la Sardegna con 409 esemplari,
3. la Lombardia con 302 esemplari,
4. l’Abruzzo con 297 esemplari,
5. il Piemonte, la Campania e il Veneto con 250 esemplari.
g) Su 8.100 comuni italiani ben 1.420 hanno all’interno del loro territorio almeno un albero monumentale. Comuni con più alberi monumentali
1. Priverno e Napoli entrambi con 48 esemplari,
2. Palermo e Roma entrambi con 46 esemplari,
3. Trieste con 39 esemplari,
4. Spoleto e Terni entrambi con 38 esemplari.
h) Gruppi di alberi monumentali più iconici
1. i platani orientali della valle dei platani, a Villa Borghese, Roma;
2. i doppi filari di cipressi lungo strada per Bolgheri (LI);
3. i cipressi sommitali su una collina a Triboli, sulla SS Cassia in Val d’Orcia (SI);
4. il filare di cipressi del lungolago di Salò (BS);
5. i larici lungo un sentiero della Val d’Ultimo a Santa Gertrude (BZ);
6. i larici lungo un sentiero della Val Comasine a Pejo (TN);
7. i pini loricati di Serra di Crispo e Serra delle Ciavole nel Parco Naz. Pollino (PZ);
8. i tassi della Foresta Umbra, a Monte Sant’Angelo (FG);
9. gli ulivi secolari di Serranova (BR), tra cui l’olivo del Crocifisso, nella Riserva naturale di Torre Guaceto;
10. gli olivastri di Budò nelle campagne sarde di Padru (SS);
11. i cedri del Libano del Parco Massari a Ferrara;
12. i doppi filari di gelsi bianchi di una traversa della via Emilia a Gattatico (RE);
13. i cipressi calvi di Villa Ombrosa a Modena;
14. i platani orientali della Villa comunale di Napoli;
15. i pini d’Aleppo della Villa comunale di Salerno.
i) Singoli alberi monumentali più iconici
1. la quercia delle streghe (o di Pinocchio), una roverella nel Parco di Villa Carrara, località San Martino in Colle, nel Comune di Capannori(LU);
2. la quercia delle Checche, una roverella in Val d’Orcia, località Le Checche, nel Comune di Pienza (SI);
3. la fitolacca accanto alla salita del Campidoglio nel Comune di Roma Capitale;
4. l’albero di Giuda presso gli Orti Farnesiani sul colle Palatino nel Comune di Roma Capitale;
5. il cedro del Libano adiacente all’obelisco, a Villa Torlonia, nel Comune di Roma Capitale;
6. il platano orientale dei cento bersaglieri, in località San Martino, nel Comune di Caprino Veronese (VR);
7. il tasso di Fonte Avellana, nei pressi dell’Abbazia di Santa Croce, nel Comune di Serra Sant’Abbondio (PU);
8. il cipresso di Vernazza, nei pressi del santuario di Nostra Signora di Reggio, nel Comune di Vernazza (SP);
9. la quercia dei cento cavalieri, una vallonea nel Comune di Tricase (LE);
10. il castagno dei cento cavalli, presso il Parco dell’Etna, nel Comune di Sant’Alfio (CT);
11. il platano orientale di Curinga, presso l’eremo di Sant’Elia, nel Comune di Curinga (CZ);
12. il tiglio nostrano di Macugnaga, nella frazione Staffa del Comune di Macugnaga (NO);
13. il castagno Miraglia, nei pressi di Camaldoli, nel Parco nazionale delle foreste casentinesi Monte Falterona e Campigna, nel Comune
di Poppi (AR);
14. l’olivo della strega, adiacente la chiesa romanica della Santissima Annunziata, nel Comune di Magliano GR);
15. l’olivo della regina (sa reina), in località s’Ortu Mannu, nel Comune di Villamassargia (SU);
16. l’olmo montano di Case Mordini, in località Tagliole, sulla via del lago Santo, nel Comune di Pievepelago (MO);
17. il ginkgo biloba lungo il viale Adolfo Leducq, a Villa Sciarra, nel Comune di Roma Capitale.