Sempre il professore Angelo Moretto ci spiega che l’utilizzo di prodotti fitosanitari può comportare la presenza di residui nei prodotti trattati o negli animali alimentati con tali prodotti. Ora, sulla base di studi controllati, si definiscono i livelli di residuo che si possono trovare nelle derrate alimentari in seguito all’uso corretto dei prodotti fitosanitari. La misura dei residui negli alimenti e il loro confronto con i Limiti Massimi di Residuo (LMR/MRL) servono per capire se il prodotto fitosanitario è stato usato correttamente, ma il loro superamento nulla ci dice sui possibili effetti sulla salute.
Infatti, gli MRL sono stabiliti sulla base di considerazioni agronomiche e non di salute, e sono accettati solo se compatibili con la salute. Questo vuol dire che un loro superamento non ha significato diagnostico di malattia o indicatore di rischio per la salute. Infatti, è possibile, e molto spesso accade, che le stime di assunzione con la dieta basate sugli MRL sia 10, 100 volte più basse dei limiti stabiliti per la salute (ADI e ARfD). Quindi, anche superamenti del doppio o anche di 10 volte degli MRL non pongano alcun rischio per la salute, mentre sono indice di pratiche agronomiche non rispettose delle indicazioni.
Dobbiamo poi considerare, perché fonte di preoccupazione, il cosiddetto effetto sinergico. La domanda infatti è: va bene, sono pochi milligrammi di sostanze, ma residui anche a bassa intensità di più molecole potrebbero causare danni?
Questo è un argomento in discussione da molti anni, EFSA e altri enti hanno proposto metodologie di valutazione dell’esposizione combinata a sostanze chimiche, non solo prodotti fitosanitari.
Per effetto sinergico si intende quell’effetto derivante dall’esposizione a più sostanze che risulta maggiore di quello atteso dalla semplice somma dalle caratteristiche di ogni singola sostanza (uno più uno più uno ecc.). Effetti sinergici non sono attesi alle basse concentrazioni o dosi, quali quelle cui siamo esposti con i residui.
L’unico effetto atteso potrebbe essere quello della somma degli effetti di sostanze ad azione simile: molte combinazioni sono state studiate da EFSA, negli Stati Uniti e in Paesi dell’Unione Europea, e tutti questi studi hanno dato risultati rassicuranti. Non solo non ci si attende sinergia, ma neanche cumulo di effetti.