Reminiscenza culinaria attraverso i ricordi della mia infanzia: le noci, i mandarini, l’amaretto di Saronno, l’odore di carta vecchia e inchiostro, intingoli oliosi e profumati cotti a lungo, il pane abbrustolito, l’olio d’oliva, la cipolla e il pomodoro, l’odore della legna, le castagne e il rosmarino, l’insalata russa, i folpetti/moscardini al pomodoro coi piselli, i dolci fritti ripassati nello zucchero semolato, il grasso, la griglia, la sopressata veneta, il formaggio buono, il vino rosso, patate arrosto, pasta con le verdure. I miei nonni cresciuti nel dopoguerra: la tradizione, la convivialità, la parsimonia, la modernità. I miei genitori: la goduria, la bellezza del cibo semplice e naturale. Io: l’amore per i vegetali, le cotture semplici, i sapori freschi ma gustosi, la tavola e la genuina convivialità, il piacere di alzarsi felici ma non ubriachi, con la pancia piena ma con leggerezza.