Sarà capitato anche a voi, oltre ad avere una musica in testa che fa zum zum zun, di inoltrarvi su per le colline e fermarvi davanti a un ciliegio in fiore, altissimo, meraviglioso, completamente fiorito, dunque splendente di desiderio. Si tratta di un ciliegio centenario. Vi colpisce e vi ammalia per quella sua espressione, di chi ne ha viste più di voi e di chi ci sarà ancora, fiorito e deliziosamente arrogante, anche quando noi non ci saremo. Ecco, sappiate che l’Italia è piena di ciliegi antichi e di migliaia di alberi monumentali che sono stati poi mappati dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, che vivono da centinaia di anni, alcuni da migliaia e che tuttavia hanno bisogno di cure delicate e insomma di essere accompagnati con la massima attenzione nel loro naturale processo evolutivo, senza alterare forma e funzionalità dell’albero, ma anche dell’ambiente circostante. Un articolo del Post riassume alcuni dati e indicazioni messi insieme dal Mipaaf. Leggiamolo, nella speranza che prestiamo attenzione e aumentiamo la nostra sensibilità sia per un’opera di Borromini o di Michelangelo ma anche per il processo evolutivo che ha consentito, ad esempio, al fico magnolioide di villa Garibaldi a Palermo diventare anno dopo anno regalmente bello.
https://www.ilpost.it/2022/06/20/mappa-alberi-monumentali-italia/