Gregor Johann Mendel: un monaco benedettino. Lo stemma abbaziale di Mendel mostrava 3 quadranti, ognuno con un simbolo diverso: un mughetto come simbolo della costanza, un aratro a ricordo dell’origine contadina e, naturalmente, una croce a simboleggiare il credo agostiniano nella carità. Mendel entrò in seminario da giovane, fu ordinato sacerdote e poi per un po’ insegnò scienze. Solo che per continuare a insegnare aveva bisogno di un’abilitazione dalla pubblica amministrazione. Mendel non passò gli esami, pare per via delle risposte insufficienti in fisica e scienze naturali. Il suo ordine lo rimandò all’università di Vienna per studiare. Poi quando tornò al monastero cominciò a incrociare piselli. Il pisello è una pianta che si autofeconda, ma Mendel non aveva fissazioni sulle cose naturali e non naturali, e avrà pensato: al diavolo, meglio un rimorso che un rimpianto. Così castrò i fiori maschili del Pisum Sativum per impedire l’autofecondazione. Mendel prese il polline dalle specie che desiderava incrociare e si occupò di fecondare lui stesso (con il pennellino sul quale era spalmato il polline) quelle piante di pisello che gli erano utili. Per otto anni non fece altro, migliaia e migliaia di piselli incrociati nel piccolo orticello del suo giardino. Alla fine degli otto anni, nel 1866, Mendel pubblicò uno studio che chiariva le leggi della segregazione, ossia l’abc della eredità, ma le sue scoperte furono ignorate per molti anni.