Cosa è il suolo? Il suolo compone la “pedosfera”, la quinta sfera biogeochimica terrestre; è la sfera più sottile, ma interagisce con tutte le altre, trasformando la litosfera, rilasciando elementi nell’idrosfera e nell’atmosfera e sostentando la biosfera. Un suolo è quindi un sistema aperto e un trasformatore di materia ed energia
È vivo? Il suolo viene definito vivo grazie alla biodiversità esistente all’interno della
sua struttura, ossia la varietà e la variabilità degli organismi viventi che instaurano una fitta rete di attività biologiche e garantiscono la vita sulla Terra.
Noi siamo il suolo? La definizione di One Health stabilisce che la salute e il benessere degli esseri umani sono indissolubilmente legati alla salute delle altre componenti vive degli ecosistemi, come il suolo, le piante e gli animali.
Cos’è il microbioma? Il microbioma è un dataset composizionale, una lista di microrganismi, di ciascuno dei quali è riportato il numero di volte in cui la sequenza che lo identifica è stata trovata. È quindi un puro oggetto matematico in cui i valori rappresentano la numerosità di ciascuna specie nel volume campionato.
I microorganismi sono milioni di milioni? In tutti gli ambienti terrestri i microrganismi superano gli altri esseri viventi sia in termini di biomassa che di biodiversità e sono le uniche forme di vita nel sottosuolo profondo e in quasi tutti gli ambienti “estremi”.
Cosa fanno, come lavoro? I microrganismi e le loro comunità (microbiomi) svolgono ruoli fondamentali per la biodiversificazione e il funzionamento di tutti gli altri organismi viventi, guidando l’evoluzione e l’adattamento ecologico fin dall’origine della vita sulla Terra.
E le comunità microbiotiche? Le comunità microbiche che popolano l’interfaccia suolo-radice non mostrano una composizione tassonomica “casuale”. Al contrario, il microbioma è definito da processi di selezione mediati dalla pianta stessa.
Cosa fanno le comunità microbiotiche? Tutte le piante sono abitate internamente da comunità di microbi non patogeni (endofiti) che, oltre a trasferire elementi nutritivi, possono anche conferire maggiore resistenza agli stress abiotici e biotici.
Quali batteri sono interessanti? I batteri appartenenti al gruppo dei rizobi possono stabilire un’interazione di tipo simbiotico con le piante leguminose. La simbiosi tra rizobi e leguminose è una delle più conosciute e studiate per l’enorme apporto di azoto che fornisce alle piante.
Altre simbiosi utili? I funghi arbuscolo-micorrizici sono microrganismi del suolo che vivono in simbiosi con le piante terrestri. Questa simbiosi apporta notevoli benefici all’accrescimento delle piante, alla loro capacità di assorbire i nutrienti e alla fertilità del suolo.
Si può rendere sostenibile il suolo? Un suolo sano, un minor uso di agrofarmaci e pesticidi e le nuove soluzioni basate sui microbiomi sono elementi fondamentali per promuovere un’agricoltura sostenibile, alla base della produzione di alimenti di qualità e altre risorse per una bioeconomia circolare.
E alla fine One Health a cosa si riferisce? Il microbioma del suolo e quello umano sono legati da interazioni indissolubili: il suolo ha plasmato il microbioma umano mentre gli esseri umani hanno selezionato quali microrganismi trasferire dall’ambiente nel proprio organismo.
Il presente e il futuro? I recenti sviluppi nelle tecnologie di sequenziamento hanno dato una forte spinta allo studio della microbiologia del suolo, con nuove scoperte sul ruolo del microbioma in agricoltura. L’applicazione di queste tecnologie richiede competenze in bioinformatica.
Per gentile concessione di Edagricole, dal libro Microbioma, One Health, a cura di
Vincenzo Michele Sellitto.