Quando andai a trovare la mia amica stavo ristrutturando la casa che avevo appena comprato con il mio nuovo compagno. C’era sua mamma quel giorno a casa con lei. Il marito, il papà della mia amica, era morto da poco. La prima cosa che vidi appena entrata in casa infatti fu una foto di lui seduto su una delle sue vespe d’epoca messa sulla libreria. La mia amica aveva una bella casa, e appena entrata, ancora con la giacca addosso, mi misi subito a guardare certe soluzioni che il suo architetto di fiducia aveva trovato per quell’appartamento mezzo storto che da un lato finiva a punta, come le grandi porte a vetro scorrevoli, cielo terra, di tipo industriale, messe al posto delle pareti dove si poteva.
Quando tornai in sala Anna aveva messo delle frappe in tavola, le ho comprate per te mi disse, le faceva tua mamma, no? Te le ho prese apposta. Che mi hai ricordato! Le dissi ridendo. Così mangiai qualche frappa, poi con la mia amica ci mettemmo a scherzare su vecchi ricordi. Alla fine mi accorsi che era tardi e dovetti andare via.
La mia amica scese con me, mi accompagnò alla macchina. Da quando ci siamo conosciute al primo anno delle superiori io e lei siamo state sempre insieme. La sua famiglia da allora è stata la mia famiglia, e quando mia mamma si andava a ricoverare io mi trasferivo da loro, non dai miei parenti. A volte la cosa durava mesi e io la vivevo come un gioco.
Mentre camminavamo, la mia amica a un certo punto mi ha messo un braccio sulla spalla e stringendosi leggermente a me e mi chiese perché non avevo parlato più di tanto con Anna, sua mamma, non le avevo chiesto niente, e io le dissi che aveva ragione e le chiesi scusa, e le dissi che era perché avevo visto la foto di Valerio e avevo pensato che Anna ora era sola, e questo mi aveva fatto soffrire, mi aveva bloccato. Ma non era così. Ero di nuovo incinta, e si sa che il periodo in cui la donna sente di più la mancanza della mamma è proprio quello. E so per certo che la mia amica, che è la mia amica, lo aveva capito.