Non ero una grande forchetta, da bambino. Quindi, se ripenso ai gusti della mia infanzia, a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, più che piatti genuini e nutrienti, mi vengono in mente certe gomme da masticare tonde e dure, probabilmente ricche di coloranti ormai messi al bando, che uscivano dai distributori a monetina che stavano fuori dai bar. Oppure gelati scomparsi come il Pepito, il Gommolo o il Piedone. O le caramelle Rossana (fondamentale guardare il mondo attraverso la carta trasparente rossa, mentre le si mangiava). Ma se devo scegliere un solo sapore che mi riporta indietro nel tempo, dico il medaglione al prosciutto cotto e formaggio, scaldato nella piastra, che mio padre mi comprava quando uscivo dalla piscina, nei pomeriggi invernali. Era la cosa più buona del mondo.