Il gelato Cucciolone: negli anni ’80 ero ragazzino e sempre indeciso se mangiare prima il cacao o procrastinare il piacere cominciando dal latte. Ogni volta sono stato combattuto, finché al liceo ho letto una poesia di Giacomo Leopardi, Il sabato del villaggio, e ho capito che la vera felicità sta nell’attesa della felicità, non nella possibilità di vivere intensamente il momento della felicità. Dunque, da allora, ho sempre cominciato il Cucciolone dal latte e se chiudo gli occhi mentre mi avvicino al cioccolato, ancora oggi mi sento felice. Ps. Purtroppo, le vignette sul biscotto non mi fanno più ridere, anzi non capisco proprio le battute, questo genera un senso di frustrazione e penso che non rido come ridevo da bambino perché mi sto facendo vecchio e non c’è niente di bello nell’attesa della vecchiaia, e allora cerco di vivere intensamente il presente, come se, simbolicamente cominciassi dal cioccolato del Cucciolone e non dal latte: ma così non sono felice, questo è il paradosso del Cucciolone che sto vivendo in questo momento.