I maggiori cambiamenti rilevati nell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese, come nelle aree di pianura del Nord, nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Napoli, Bari e Bologna, nella fascia costiera Adriatica, dalle coste romagnole al Salento e nel Sud e Sud-Est Siciliano. I cambiamenti si sono registrati soprattutto nelle pianure e nei fondivalle e nelle aree di cintura attorno ai grandi poli urbani.I suoli colpiti sono sia quelli a vocazione agricola, sia quelli in area urbana. Il fenomeno nell’ultimo anno è stato rilevato infatti nelle zone rurali, dove sono stati cementificati quasi 2.800 ettari e nelle aree urbane e produttive (circa 2.400 ettari). Non sfuggono al destino, anche se in maniera minore, aree particolarmente vulnerabili come le fasce fluviali e lacustri dove sono stati consumati 77 ettari nell’ultimo anno, la fascia costiera entro i 300 metri dalla costa è stata consumata per ulteriori 38 ettari.
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