Mi piacevano tanto le prugne, quelle che chiamavano “le cosce delle monache”. Non si trovano più. Erano gialle, strette e lunghe. A casa c’era poco da mangiare, avevo 5 anni ed eravamo in guerra. Ero a Cottanello, un paese così diverso dalla mia città, Rieti. A Cottanello vivevo con i miei zii e i miei nonni, e vicino casa c’era un muro e poi un terreno, che era di quelli che abitavano sopra di noi. Avevano un albero di queste prugne, noi lo vedevamo dal basso, prendevamo un bastone e facevano cadere le prugne. Sento ancora il sapore in bocca.